“La nostra Biblioteca ebbe origine col Vescovo Cesare Speciano, quando fu aperto nel 1592 il Seminario a S. Margherita in città. S’arricchì coi Vescovi P. Campori (1621-1643), F. Visconti, A. Litta 1718-1749), Omobono Offredi (1792-1828). La Biblioteca si formò e organizzò col Vescovo Geremia Bonomelli quando fu aperto nel 1881 il nuovo Seminario di Santa Maria della Pace. Le opere donate alla Biblioteca furono numerosissime, specie per la generosità di Sacerdoti. Una radicale e razionale sistemazione della Biblioteca si compì per volere di Mons. G. Cazzani e di Mons. Rettore A. Squintani, e per opera dei Chierici sotto la guida del Prof. Cav. F. Pizzi. Il lavoro durò tre anni (1934-1936) e si completò il catalogo topografico -alfabetico – sistematico.”
[Berenzi, Angelo. Storia del Seminario Vescovile di Cremona, 1925]
Nei primi decenni del secolo XIX si segnalò come particolarmente meritevole il vescovo Omobono Offredi, che fece ristrutturare la biblioteca, fornendola di nuove scaffalature, ordinò la compilazione del catalogo e donò la copiosissima libreria già appartenente alla sua nobile famiglia. Nel frattempo, stimolati dal vescovo, anche diversi donatori laici (in primo luogo l’erudito cremonese Francesco Arisi) concorrevano ad arricchire le raccolte, offrendo incunaboli ed altre preziose edizioni. La storia delle provenienze, soprattutto per le opere più antiche, è comunque ancora tutta da scrivere e dovrà tenere conto, oltre che dei lasciti privati, anche dei volumi già appartenuti alle biblioteche degli ordini religiosi, soppressi verso la fine del XVIII secolo e passati al Seminario, o direttamente o come lascito di coloro che li avevano acquistati.
Parallelamente al fondo storico si è andata formando, in questi ultimi anni, una discreta raccolta di opere di autori contemporanei, soprattutto nel campo teologico, filosofico e biblico, opere che servono per lo studio e l’approfondimento degli alunni dei corsi teologici. A questo proposito occorre ricordare che la Biblioteca del Seminario riceve ancora, con una discreta frequenza, in eredità i libri dei sacerdoti (e in qualche caso anche laici) defunti (si ricordi, ad esempio – per citare, tra i casi più recenti, solo quello quantitativamente più rilevante – il gran numero di volumi, e tra questi anche molte edizioni tra il XVI e il XVIII secolo, pervenuti alla Biblioteca, dall’eredità di Mons. Carlo Boccazzi, parroco della Cattedrale), e ciò contribuisce efficacemente a mantenerla una realtà viva e non solo, quindi, un semplice deposito di cimeli del passato.
1936 – Chierici che sistemarono la Biblioteca. Al centro S. E. Mons. Ambrogio Squintani, Rettore del Seminario Vescovile e Principe di Ascoli Piceno.
Cremona. Seminario Vescovile. Biblioteca. 1930